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Pagina 7 - La festa di Pasqua

Chiamiamo questa festa Ḥag ha-Pesaḥ che significa che la festa della grazia, perché Dio ha portato i nostri padri dall'Egitto e li ha liberati dalla schiavitù.

Questa festa è anche conosciuta come Ḥag ha-Matzot, ovvero la festa dei pani azzimi, perché quando i nostri antenati lasciarono l'Egitto hanno cotto e mangiato pane di pasta non lievitata. (2M 12)

La Torah ci ordina di celebrare la festa di Pasqua per 7 giorni, dal 15 fino al giorno 22 del primo mese.

Il primo ed il settimo giorno, è necessario che ogni maschio partecipi al culto di assemblea.

Ogni lavoro è vietato, tranne la preparazione dei pasti della festa.
E 'comandato di mangiare pane azzimo per l'intera festa.

Prima dell'inizio della festa è richiesto di rimuovere tutti i ametz fermentati dalle nostre case, e di non mangiare il pane di pasta fermentato o qualsiasi lievito dal 15° al 22° giorno del primo mese.

Il 16°, 17°, 18°, 19° e 20° giorno sono chiamati Ḥol ha-Moed vale a dire semi-feste, in questi giorni è consentito (a meno che non sia Shabbat) di fare i lavori più necessari.

Il settimo giorno della festa si chiama Shevii Atzeret, cioè il settimo giorno di riunione di culto, in questo giorno cade la fine del culto di assemblea.

Si comincia a festeggiare il 14° giorno del mese la sera dopo il servizio nel kenasa.
 

Dopo il ritorno dalla kenasa la famiglia legge la Pasqua Haggadah, la storia sul significato della Pasqua.

Durante i pasti vengono serviti pane azzimo, agnello arrosto e verdure amare (come simbolo della vita amara in Egitto).

Il pane azzimo è cotto alla vigilia della Pasqua da ogni famiglia (se necessario possiamo anche cuocere il pane senza lievito durante Ḥol ha-Moed).

La farina per la pasta di pane azzimo deve essere impastata con acqua fredda e senza sale.

L'impasto per il pane azzimo è permesso essere impastato con miele, uova o latte.

Dalla prima Domenica di Pasqua, contiamo il Sefira - 50 giorni.

Dopo 50 giorni si celebra la festa di Shavuot.